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mercoledì 7 gennaio 2015

Samayoi - Onmyouza

Samayoi – Onmyouza

Album: kishibojin (2011)
Testo&musica: Matatabi
Lyrics

Samayoi
Dokoka de koe ga nejireru
dareka no nageki wo tsugeru kaze ga
koko ni wa tsukanu to.

Uramiru kusari wa taenu
tsuranaru hikai wo utau kaze ga
soko ni fukikau to.

Kane wa izure naru.

Semete kui no nagi motomete
mo no kuraki anoto ni
madou.
Saraba hikari tozasu
rubou no hate ni
kokoro samayou dake.

Omoi ga kusarihajimeru.
Yodonda kibou de katamu kabe ga
sosori habakaru to.

Kane wa kizu ni tou.

Kasa to naru yori
kasegu hi ni
sakaru kokoro yobikakeru.

Semete kui no nagi motomete
honoguraki inochi ni madou.
Saraba hikari tozasu
rubou no hate ni
kokoro samayou dake.

Mayou nakare.

Kaeranu zanmetsu no michi wo
sugiyuku
naki kano tama ni tamuku.

Semete tsui no toki wo
koete
kono kuraki onore wo toshite.
Saraba hikari tozasu
rubou no hate ni
hitori samayou made.
Traduzione

Errante
Lì da qualche parte, una voce s'increspa;
quel vento, che trasporta il lamento
di qualcuno, non arriverà mai qui.

Catene maligne, strette saldamente;
un vento che richiama i fili delle tenebre
si agita laggiù.

La decisione si consumerà col tempo.

Cerco, almeno, una tregua dai rimpianti,
nella confusione del cammino oscuro
del lutto.
Addio, fermerò la luce;
terminato il mio vagabondare,
soltanto il mio cuore è errante.

I ricordi cominciano a marcire.
Un muro indurito dalla stagnante
calunnia mi sovrasta.

Affido la decisione alle mie ferite.

Voglio diventare forza sostenitrice,
e non una catena:
questo è il volere del mio cuore fugace.

Cerco, almeno, una tregua dai rimpianti,
un modo per espiare la mia vita oscura.
Addio, fermerò la luce;
terminato il mio vagabondare,
soltanto il mio cuore è errante.

Non smarrirti.

Attraversando la strada a senso unico
della perdizione,
rendo omaggio a quell'anima perduta.

Supero, almeno, quel momento di
smarrimento,
è in gioco la mia oscura esistenza.
Addio, fermerò la luce;
terminato il mio vagabondare,
in solitudine, sarò errante.

NOTE: il tema del testo, così come quello dell'intero album, si riferisce ad una delle tante leggende giapponesi: Kishimojin, un demone femminile, madre di molte figlie che venivano nutrite con altri bambini. Il suo pentimento l'ha resa divinità protettrice dei bambini e delle donne che desiderano averne. (La leggenda corrisponde anche a quella della divinità Hariti)

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